Il quarto episodio della serie Percy Jackson e gli Dei dell’Olimpo ci fa arrivare a metà di questa stagione. Questo è l’episodio che, al momento, si distacca di più dal libro pur mantenendo comunque la sua fedeltà riguardo alla serie di avvenimenti che accadono.
UN PICCOLO RECAP
Dopo che Percy scopre dell’esistenza dei mostri mitologici e di essere lui stesso un semidio, figlio di una divinità dell’Olimpo, perde la madre in uno scontro col Minotauro mentre cercano di raggiungere il Campo Mezzosangue. Al campo, viene introdotto a questo mondo fantastico, Poseidone lo riconosce come figlio suo e gli verrà assegnata una missione per recuperare la folgore di Zeus che è stata rubata. Dopo aver ufficializzato la missione con la profezia dell’oracolo, sceglie Annabeth e Grover come suoi compagni di avventura, che lasciano così il campo per andare verso ovest, dove si trova l’entrata per il regno di Ade, ma si scontreranno prima con le Benevoli e in seguito con la gorgone Medusa. Una volta sconfitta quest’ultima, Percy decide quindi di spedire la testa mozzata del mostro sul Monte Olimpo.
LA CACCIA, IL TEMPIO E IL TUFFO DELLA MORTE (SPOILER)
Ed è da qui che riparte la storia di questo nuovo episodio. Il trio Percy, Annabeth e Grover, riparte all’avventura salendo su un treno diretto a Los Angeles, dove dovranno trovare poi un modo per raggiungere l’ade. Il viaggio però non va come previsto, ovviamente: sul treno si imbattono in Echidna (interpretata da Suzanne Cryer), la madre dei mostri, che ha portato con sé un cucciolo di Chimera.
La Chimera avvelena Percy con uno dei suoi pungiglioni, e i tre ragazzini scappano scendendo dal treno. Si trovano a Saint Louis, e Annabeth suggerisce quindi di rifugiarsi al Gateway Arch, un tempio moderno dedicato ad Atena e costruito da uno dei suoi figli: essendo un tempio, i mostri non possono entrare.
Quello che però i ragazzi non sanno, è che Atena si è offesa per la testa di Medusa che Percy ha mandato agli Dei, dice che Annabeth, essendo complice, l’abbia messa in imbarazzo con gli altri. Per questo, anche in un posto che dovrebbe essere sicuro, Echidna riesce ad entrare.
Percy decide quindi di sacrificarsi, mettendo in salvo gli amici ed affrontando la Chimera da solo: ma il veleno si sta diffondendo rapidamente; quindi, cade dalla cima del Gateway Arch. L’acqua del fiume Mississippi, però, lo attira a sé evitando così che si schianti al suolo.
LE DIFFERENZE COL LIBRO
Tutta questa puntata è stata cambiata rispetto al libro, a partire dal passato di Annabeth, che nel libro è molto più tragico: il padre di Annabeth, infatti, non l’ha mai vista come un dono come viene detto nella serie. Tutta la caccia da parte di Echidna è stata inventata di sana pianta, ma rende gli eventi più dinamici e il fatto che Percy sia stato avvelenato sul treno dà un tocco di suspence in più allo spettatore.
L’unica cosa che mi ha fatto storcere il naso è la questione del tempio di Atena. Nel libro, infatti, il Gateway Arch non è un tempio ed è per questo che anche i mostri possono entrarci. Il fatto che Atena abbia dato il permesso ad Echidna di entrare la rende di fatto cattiva, quando gli Dei dovrebbero essere i buoni. È un dettaglio che può servire per lo sviluppo di un personaggio (di cui non dirò niente al momento per evitare spoiler) il fatto che le divinità vengano rese più cattive di quanto lo sono nel libro, ma così facendo si rischia di mettere in discussione un po’ tutta la storia.
Vedremo comunque nelle restanti quattro puntate come hanno intenzione di sviluppare gli eventi che porteranno al gran finale della prima stagione. Nonostante tutto, la puntata mi è piaciuta: il trio di attori continua a darmi soddisfazioni sulle loro interpretazioni dei personaggi e vedere su schermo ciò che ho letto su carta più di un decennio fa è un’emozione che non può essere spiegata a parole.

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