Siamo ancora qua, nonostante la sessione d’esami non è ancora cominciata e, anzi, si fa sempre più vicina per me la data del primo esame, per parlare della nuova puntata di Percy Jackson e gli Dei dell’Olimpo.
IL SOLITO RECAP
Nella scorsa puntata abbiamo visto Percy, Annabeth e Grover alle prese con Echidna e uno dei suoi figli: la Chimera. La caccia ai semidei parte dal treno su cui erano saliti i ragazzi per dirigersi a Los Angeles, e li costringe a rifugiarsi al Gateway Arch di St Louis. In quanto tempio di Atena lì i mostri non possono entrare, ma la madre di Annabeth è indispettita per la testa di Medusa che Percy ha spedito sul Monte Olimpo; quindi, concede a Echidna il permesso di entrare. La caccia continua e Percy, avvelenato da un pungiglione della Chimera, si sacrifica per salvare la vita dei suoi amici. Il veleno, però, comincia a diffondersi e Percy precipita dalla cima del monumento salvo poi essere salvato dalle acque del Mississippi che lo trascinano nel fiume.
ARES E LE QUEST SECONDARIE
Questa notizia comincia con una notizia importante: dopo che un Percy bagnato (anche se dovrebbe essere asciutto, nonostante il suo tuffo nel Mississippi, in quanto figlio di Poseidone) ritrova Annabeth e Grover, gli rivela che suo padre vuole che il trio raggiunga Santa Monica prima di procedere con la missione principale.
I tre ragazzi non sanno come spostarsi però, ed è qui che arriva in loro aiuto Ares, dio della guerra, che gli fornirà un passaggio per continuare il viaggio in cambio di un favore (come ogni divinità che si rispetti): devono recuperare il suo scudo, che ha perso in un parco acquatico lì vicino.
Durante la chiacchierata con suo cugino, Percy scopre di essere ricercato dalla polizia. Un dettaglio che nei libri si ha dall’inizio, mentre qui lo scopriamo quasi alla fine. Dopo che gli eventi sul pullman, dove hanno combattuto con le furie, e sul Gateway Arch sono stati ricollegati a lui, in un’intervista Gabe il puzzone lo definisce come un ragazzo problematico.
Da questo punto la puntata si distacca dal libro. Nel romanzo, Ares serve giusto per fornire un passaggio ai ragazzi e per dare a Percy la notizia più importante: che sua madre è ancora viva. Nella serie, però, è una cosa che il figlio di Poseidone già sa; quindi, dovevano per forza di cose cambiare qualcosa. Infatti, è proprio Ares a dire a Percy dell’imminente guerra tra Poseidone e Zeus. Nei libri è una delle informazioni principali che Chirone gli dice, nella serie hanno preferito invertire questa notizia con la non-morte della madre e viceversa.
WATERLAND, IL TUNNEL DELL’AMORE E LA MANCANZA DEI RAGNI
Tutta la scena al parco acquatico è stata cambiata rispetto al libro. In primis per l’assenza di Grover, che nella serie televisiva rimane alla tavola calda insieme ad Ares e dimostra quanto sia potente il suo potere di empatia, riuscendo a legare col Dio.
Anche la sfida che affrontano Percy ed Annabeth nel tunnel dell’amore è stata cambiata rispetto al libro. Piuttosto che avere uno sciame di ragni metallici e le statue di Cupido fornite di videocamere che trasmettono in diretta sul Monte Olimpo, qui il tunnel dell’amore conduce i ragazzi verso una sfida meno dinamica ma comunque emozionante.
Per riuscire a recuperare lo scudo, uno di loro deve sacrificarsi e sedersi su un trono dove verrà bloccato a mo’ di statua. Ovviamente è Percy che sceglie di rimanere lì e far procedere Annabeth e Grover con la missione, il che porta a una scena d’impatto tra Annabeth e il dio Efesto, creatore di quella trappola. La figlia di Atena con il suo monologo fa capire di star cambiando, non è più soggiogata al volere degli dèi in tutto e per tutto, perché per loro è tutta una questione di potere e lei non vuole più sottostare a queste regole.
Nel libro la scena coi ragni ci mostrava comunque un aspetto di Annabeth più fragile. Essendo figlia di Atena, la dea che si batté con Aracne, ha una paura dei ragni alquanto esagerata [la capisco a dire il vero ndr] ed è la prima volta che Percy la vede nel panico, dato che è sempre stata una stratega calma e controllata.
Ma come ci ha confessato lo stesso autore Rick Riordan tramite i suoi social, la scelta di togliere i ragni è dovuta a tutti i problemi che causava alla produzione, e così hanno deciso di concentrarsi sulla trappola del trono per trasmettere il legame di fiducia che si sta piano a piano creando tra Percy e Annabeth.
Una puntata che racchiude meglio delle altre lo stile narrativo della saga letteraria, mischiando bene la tensione per le sfide che devono affrontare i ragazzi con la comicità tipica dei libri. Mi sono divertito molto a guardarla e aspetto con trepidazione la puntata successiva, che sarà ambientata al casinò Lotus, dove incontreranno il dio Ermes (una novità rispetto al libro) e dove forse, se i produttori vogliono lasciarci qualche easter egg, potremo vedere anche solo di sfuggita un personaggio (il mio preferito) che dovrebbe spuntare in realtà nella terza stagione, se si farà (speriamo di sì).

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