I CANNOT REACH YOU: un breve ma emozionante BL

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Adattamento del manga omonimo (君には届かない。Kimi ni wa todokanai), questo dorama (drama in giapponese) è stato rilasciato tra settembre e novembre 2023 ed è visibile sulla piattaforma di Netflix.

LA TRAMA

Ohara Yamato (Maeda Kentaro) e Ashiya Kakeru (Kashiwagi Haru) sono amici d’infanzia, ma Yamato tiene nascosti i sentimenti che prova per l’amico. Riuscirà a confessare il suo amore o cercherà di sopprimerlo per non perdere Kakeru?

La serie è molto corta: sono otto puntate da 20 minuti ciascuna, quindi qualsiasi altra cosa a parte questa breve descrizione sarebbe spoiler. I cannot reach you presenta così un problema ricorrente nei BL (Boys’ Love, termine che indica le storie che parlano di relazioni omosessuali) giapponesi e coreani: la brevità.

A differenza dei thailandesi, che di base fanno serie BL con una media di dodici puntate da 40/50 minuti, la Corea e il Giappone, per quanto si stiano aprendo sempre di più sullo sviluppo di drama con storie queer, sembrano restii nel volerci investire più tempo e denaro.

Il problema si nota particolarmente soprattutto quando adattano dei manga (come in questo caso) e cercano di inserire in così poco tempo una storia che nel formato cartaceo si prende i giusti ritmi. Anche I cannot reach you, infatti, risente di questa innaturale velocità nello sviluppo degli eventi (per quanto la storia mi sia piaciuta e mi abbia strappato qualche lacrima).

Ci sono altri aspetti all’interno di questo live action che invece ho apprezzato molto: il primo tra tutti è la mancanza del solito trope “non sono gay, mi piaci solo tu”, una frase che troppo spesso ho sentito all’interno di un BL e che mi servirebbe troppo spazio per spiegare quanto sia bifobica.

Un’altra cosa che ho gradito è la figura dell’amico Hosaka Yui (Matsumoto Leo), che ha il duro compito di far capire ai due protagonisti quanto sia importante il dialogo, solitamente inesistente nei drama. Da questo punto di vista, la brevità delle puntate è stata un pregio: ha evitato che fossero presenti puntate lunghe un’ora o più dove i due protagonisti non parlano di quello che li affligge.

Per concludere, la serie è comunque piacevole da guardare, e si finisce in uno giornata come fosse un film. Sicuramente non è esente dai difetti, ma riesce a far commuovere, che è quello che si prefiggeva di fare.

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