Continua la maratone in visione della notte degli Oscar. I film che devo ancora recuperare sono tanti (me ne restano 10 da guardare, 12 se consideriamo i due film che sono stati candidati solo come miglior canzone originale) e sono ancora di più i film di cui ancora non ho parlato (23). Quindi non perdiamo tempo e parliamo di altri tre film e le loro candidature.
FLOW

Flow (Straume) è il secondo lungometraggio del regista lettone Gints Zilbalodis. Il film ha ricevuto ben due candidature: una per miglior film d’animazione e l’altra per miglior film internazionale, segnando così la prima candidatura di un film lettone per quest’ultima nomination.
L’animazione del film è stata realizzata interamente con Blender, un programma gratuito open-source per la modellazione 3D. Questa particolarità lo renderebbe, nel caso di una vittoria, il primo film sviluppato con tale tecnica a vincere un Oscar.
Flow è un film catastrofico, con la rappresentazione di quello che è a tutti gli effetti un diluvio universale. Il protagonista della pellicola è un gatto nero, che cerca di sopravvivere a questo diluvio e nel corso del suo viaggio incontrerà altri animali (un labrador, un capibara, un lemure e un serpentario), che si uniranno per affrontare le avversità insieme. Un found-family apocalittico che riesce a coinvolgerti per tutta la durata con la sua tecnica innovativa .
Un altra peculiarità del film è quella di essere muto, senza dialoghi. Quindi per riuscire a trasmetterti le emozioni di questi animali, oltre all’animazione, un ruolo importante lo ricopre il sonoro (che per me una candidatura la meritava). Dovesse vincere uno dei due premi, o anche tutti e due, ne sarei contento.
IO SONO ANCORA QUI

Candidato a miglior attrice protagonista per Fernanda Torres, miglior film internazionale e miglior film, Io sono ancora qui (Ainda estou aqui) è il film su cui il Brasile ha voluto puntare le sue scommesse.
Ambientato nel Brasile degli anni ’70, racconta la vera storia di Ruben Paiva, ex deputato del Partito Laburista Brasiliano (Partido Trabalhista Brasileiro, PTB), che nel 1971 fu preso dai militari della dittatura seguita al colpo di Stato del 1964, facendo così parte dei desaparecidos brasiliani di quel periodo, e che il governo ne ha riconosciuto la morte solo 25 anni dopo.
Il film è un pugno nello stomaco, ti mostra le difficoltà che ha avuto la moglie Eunice (nel film Fernanda Torres) sia nei suoi dodici giorni di prigionia sia nel cercare di mantenere intatta la famiglia senza più Ruben accanto. Eunice infatti si rimetterà in gioco, trasferendosi a San Paolo per farsi aiutare dai genitori mentre lei ritorna all’università, laureandosi in legge e diventando una paladina dei diritti.
Io non conoscevo questa parte di storia, e non sapevo di cosa trattasse il film né che fosse tratto da una storia vera (adattata dall’omonimo libro scritto dal figlio di Ruben, Marcelo), ma il film è riuscito comunque a travolgermi e mi sono ritrovato ai titoli di coda con le lacrime agli occhi. È uno dei film più belli tra quelli candidati quest’anno (che ho visto finora) e per me dovrebbe prendersi almeno la vincita per il miglior film internazionale.
IL REGNO DEL PIANETA DELLE SCIMMIE

Il regno del pianeta delle scimmie, decimo film del franchise, quarto film della serie reboot e primo film della nuova trilogia, si è aggiudicato invece la candidatura a miglior effetti visivi.
Il film è ambientato diverse generazioni dopo la morte di Cesare, la prima scimmia a sviluppare l’intelligenza e fondatore della società delle scimmie intelligenti. Gli umani ormai sono regrediti allo stadio animale per colpa del virus ALZ-113, un farmaco per combattere l’Alzheimer che nel primo film ha dimostrato di rendere più intelligenti gli scimpanzé ma è mortale per gli esseri umani.
Noa, lo scimpanzé protagonista, insieme all’aiuto dell’umana Mae e dell’orango Raka, dovrà vedersela con Proximus Cesare, un dittatore che idolatra Cesare come un Dio e distorce i suoi insegnamenti in modo tirannico. Proximus ha come obiettivo quello di riuscire ad entrare in un bunker umano, dove è contenuto un “libro” (che in realtà è un hard disk) che st cercando di recuperare anche Mae.
Il film è molto scorrevole, la CGI delle scimmie è fatta bene e capisco il perché della candidatura. Sulle sue probabilità di vincita non sono molto sicuro, dopotutto tutti e cinque i film nella categoria sono più che validi dal punto di vista di effetti visivi.

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