Siamo finalmente giunti alla fine di questa rubrica, oggi è il D-Day! La cerimonia di premiazione degli Oscar si svolgerà (per noi) questa notte, e nel mentre che aspettiamo parliamo degli ultimi tre film candidati quest’anno.
NICKEL BOYS

Disponibile su prime video da pochi giorni, Nickel Boys (in italiano I ragazzi della Nickel) si aggiudica le nomination per miglior film e miglior sceneggiatura non originale.
Adattamento dell’omonimo romanzo di Colson Whitehead, Nickel Boys è il primo film da regista di RaMell Ross, che già nel 2018 si era guadagnato una candidatura per il miglior documentario con Hale county this morning, this evening. Il romanzo si ispira alla Dozier School, un riformatorio in Florida che ha operato dal 1900 fino al 2011.
La trama è ambientata nel 1962, durante gli anni delle leggi Jim Crow (emanate tra il 1876 e il 1965) che servivano a mantenere la segregazione razziale negli Stati a sud degli Stati Uniti. Elwood Curtis, un ragazzo nero, viene accusato di essere complice nel furto di un auto, ed essendo ancora minorenne viene spedito alla Nickel Academy. In riformatorio incontra Turner, con cui stringe amicizia, ma la loro vita alla Nickel non sarà facile. L’accademia applicava infatti una segregazione interna: se i ragazzi bianchi godevano di privilegi, lo stesso non si poteva dire lo stesso dei ragazzi neri, che invece venivano maltrattati.
Nickel Boys è una storia di amicizia, ma anche e soprattutto una storia brutale sulle discriminazioni ricevute da un popolo (un tema che ancora oggi in America è sentito, sebbene non siamo più ai livelli di qualche decennio fa). Non ha molte chance di vincita, ma è sicuramente un film che merita di essere guardato.
A REAL PAIN

Scritto, diretto e interpretato da Jesse Eisenberg, A real pain è il secondo film in cui si cimenta alla regia.
La storia vede due cugini, David (Jesse Eisenberg) e Benji Kaplan (Kieran Culkin), che partono per la Polonia insieme a un gruppo di altre persone, tutte di religione ebraica, per visitare i luoghi protagonisti degli orrori che il loro popolo ha subito durante l’Olocausto. La nonna dei due cugini è venuta a mancare da poco, e il viaggio è un modo per ricordarla: David e Benji, infatti, lasciano il tour qualche giorno prima per andare a visitare la cittadina dove ha vissuto la loro nonna, a cui Benji era particolarmente legato.
A real pain è un viaggio nel dolore, collettivo e personale, dove Kieran Culkin ha dato vita a un’interpretazione emozionante. La candidatura a miglior attore non protagonista era quasi scontata, e la vittoria secondo me se l’aggiudicherà proprio lui. Anche la sceneggiatura (originale) è meritevole della sua nomination, ma non credo sia abbastanza forte da aggiudicarsi la statuetta, considerando che nella stessa categoria troviamo The substance, Anora e The brutalist.
SING SING

Con l’ultimo film torniamo di nuovo in carcere, questa volta a Sing Sing, un carcere di massima sicurezza nello Stato di New York.
Sing Sing in realtà è un film del 2023, presentato all’International Film Festival di Toronto, ma negli Stati Uniti è stato rilasciato nell’estate del 2024, per questo gareggia a questa edizione degli Oscar.
La storia si basa su fatti realmente accaduti con il programma RTA (Rehabilitation Through Arts, ‘riabilitazione attraverso le arti’) e nel cast troviamo anche alcuni detenuti che hanno partecipato a quel programma. Il protagonista è Divine G, un carcerato che mentre coltiva la sua passione per il teatro vuole anche dimostrare la sua innocenza. Durante la preparazione dello spettacolo farà amicizia con Divine Eye, anche se il loro rapporto vede spesso degli scontri.
A differenza di Nickel Boys, la storia è meno cruenta. Non ci sono discriminazioni razziali, ma questo non significa che il film sia meno d’impatto. Grazie all’interpretazione di Colman Domingo riusciamo a percepire tutta la tragicità di un uomo costretto a una cella, che non viene creduto nonostante la sua innocenza.

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