WICKED FOR GOOD: la conclusione

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A un anno di distanza dall’uscita di Wicked parte 1 arriva sul grande schermo la seconda parte, Wicked For Good, che adatta il secondo atto del musical ventennale ispirato all’omonimo romanzo di Gregory Maguire, dandogli una conclusione.

DOVE ERAVAMO RIMASTI

Nel primo atto del musical vediamo la storia di Elphaba (Cynthia Erivo) e Galinda (Ariana Grande) prima che diventino, rispettivamente, la Perfida Strega dell’Ovest e Glinda la Buona. Elphaba (chiamata così in onore di L. Frank Baum, l’autore de Il mago di Oz, prendendo le iniziali del suo nome) ha passato tutta la sua vita subendo discriminazioni per il suo essere verde di pelle, odiata dal suo stesso padre; e la situazione non cambia neanche quando arriva all’Università di Shiz. Costretta a condividere la camera con Galinda, ha inizio una rivalità che diventerà in seguito amicizia.

Quando Madame Morrible (preside della Shiz nello spettacolo teatrale, nel film è semplicemente una celebre professoressa di stregoneria) le comunica la possibilità di poter incontrare e lavorare con il Mago, Elphaba inizia a fantasticare sul poter avere una pelle di un colore considerato “normale” dalla società, dato che il Mago può realizzare il desiderio più profondo di una persona. Tuttavia, quando scopre che ad Oz gli animali stanno cominciando a perdere l’uso della parola e costretti a vivere in gabbia, il suo desiderio cambia: mette in primo piano il diritto di tutti gli animali di vivere senza persecuzioni. Questo desiderio, però, le costerà la reputazione. Una volta scoperto che c’è il Mago dietro il maltrattamento degli animali e, soprattutto, che in realtà non possiede nessun potere, Elphaba prende l’Orripilario (il libro di incantesimi) e scappa, diventando così, agli occhi del popolo di Oz, una minaccia: la Perfida Strega dell’Ovest.

NESSUN POSTO È COME CASA

Cynthia Erivo riprende i panni di Elphaba, dopo che ha deciso di spiccare il volo e sfidare la gravità. La sua battaglia per salvare gli animali avviene nell’ombra, di nascosto: i cittadini di Oz la considerano una terrorista, e il Mago sta cercando di arrestarla per riottenere l’Orripilario. Ma allora perché, quando Elphaba vede che gli animali stanno scappando verso le terre oltre Oz, non si unisce a loro e scappa via? È qui che entra in gioco una delle due canzoni inedite composte per questa pellicola: No place like home. Nessun posto è come casa, e hanno tutti diritto a vivere senza discriminazioni. Elphaba combatte perché nessuno dovrebbe sentirsi dalla parte del torto solo per essere diverso, e chi se non lei sa come ci si sente in questo caso? È pure disposta a restare per sempre la “cattiva” agli occhi degli altri pur di battere il Mago, tanto qualsiasi buona azione faccia verrà sempre stravolta da Madame Morrible, che si occupa della comunicazione nel regno. Cynthia Erivo trasmette attraverso la sua interpretazione tutta la rabbia, ma anche la sofferenza, che una persona discriminata prova, e per chi lo ha provato sulla propria pelle non può fare a meno che identificarsi in Elphaba.

LA RAGAZZA NELLA BOLLA

Dall’altro lato abbiamo Glinda, che nello scorso film ha scelto di non seguire Elphaba e assoggettarsi al Mago e a Madame Morrible. A differenza del musical teatrale, John M. Chu ha dato al personaggio un ruolo più da protagonista che di supporto, grazie anche al fatto che questo film dura più di due ore (a teatro arriva a un’ora il secondo atto). Ariana Grande è riuscita a far risaltare la battaglia interiore di Glinda: da un lato, abbiamo la Glinda che vuole essere amata dal popolo; la parte più profonda, però, vuole ribellarsi a tutte le menzogne che girano per il regno, non vuole più essere solo la ragazza nella bolla, ma vuole diventare davvero “Glinda la Buona”. Un aspetto che hanno leggermente stravolto rispetto al personaggio originale è la sua comicità: non che la Glinda di Ariana Grande non faccia ridere, ha comunque delle scene comiche, ma la sua interpretazione non è esageratamente buffa come a teatro, vuoi perché hanno preferito dargli più complessità o semplicemente perché il cinema è un media diverso. Nonostante questo, è decisamente una performance da Oscar, e infatti le previsioni la posizionano come potenziale vincitrice.

Glinda (Ariana Grande) ed Elphaba (Cynthia Erivo) in una scena del film

WICKED, PER SEMPRE

Da fan del musical da oltre dieci anni, sono grato di questo adattamento per il cinema, perché oltre ad essere ben fatto come live action dà la possibilità alla gente che non può andare a teatro (perché banalmente il musical non è stato mai adattato nel proprio Paese, come l’Italia) di conoscere questa storia che parla di amicizia, discriminazione e ribellione. E per questo posso solo dire grazie. Questi due film sono riusciti a farmi emozionare come il giorno in cui mi trovavo all’Apollo Victoria Theatre a vedere la rappresentazione teatrale londinese.

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