Tre dei film con più probabilità di vincere la statuetta d’oro dell’Academy. Con rispettivamente otto nomination per Conclave, tre per Il robot selvaggio e una per Il seme del fico sacro, oggi analizzeremo questi tre film.
CONCLAVE

Il terzo film con più candidature quest’anno, alla pari con A complete unknown, Conclave è l’ultimo film del podio di cui non avevo ancora parlato.
La trama è un adattamento dell’omonimo romanzo di Robert Harris del 2016. Il Papa è morto, e i cardinali devono quindi riunirsi in conclave per eleggere il nuovo portavoce della Chiesa. A guidare il conclave c’è il decano Thomas Lawrence (Ralph Phiennes) e i possibili candidati sono quattro: Aldo Bellini (Stanley Tucci), liberale; Joshua Adeyemi (Lucian Msamati), conservatore sociale; Joseph Tremblay (John Lithgow) conservatore tradizionale; Goffredo Tedesco (Sergio Castellitto), tradizionalista reazionario.
Il film è character-driven, ovvero una storia che si concentra sui personaggi piuttosto che sulla trama (che infatti è molto semplice: il Papa è morto, ne dobbiamo eleggere un altro). La complessità dei personaggi viene descritta molto bene. Nessuno è totalmente buono o cattivo, siamo tutti sfumature di grigi che stanno a metà tra il bene e il male.
Tra tutte le candidature ricevute mancano però le tre categorie dove secondo me Conclave poteva performare meglio, ovvero miglior fotografia, miglior regia e miglior sonoro. La bellezza delle inquadrature, e il modo in cui il regista è riuscito a montarle insieme a una musica che è sempre pronta a tenerti sulle spine, secondo me era da premiare. Sono sicuro, però, che almeno qualche premio riuscirà ad assicurarselo.
IL ROBOT SELVAGGIO

Il capolavoro di quest’anno, a mani basse. Il robot selvaggio è uno di quei pochi film di animazione che potrebbe benissimo gareggiare insieme alle altre nomination per miglior film. Non a caso ha ricevuto anche la candidatura a miglior colonna sonora e miglior sonoro. Già dalla prima visione al cinema sono uscito dalla sala dicendo “questo vince l’Oscar”, e considerando che è l’unico film d’animazione in gara ad avere più di una candidatura fa pensare che anche per l’Academy stessa Il robot selvaggio sia superiore.
Il film è scritto e diretto da Chris Sanders per Dreamworks. Sanders è un nome già noto nel mondo dell’animazione, ha lavorato per anni con la Disney e con la Dreamworks ha fatto da regista e sceneggiatore per Dragon Trainer e I Croods. Il robot selvaggio è un adattamento del romanzo omonimo di Peter Brown, e vede protagonista la robot Roz alle prese con un pulcino canadese a cui fa da madre. Lei è programmata per eseguire gli ordini e aiutare l’altro, Beccolustro (l’oca) è destinato a morire perché troppo piccolo per poter migrare, ma davvero il nostro destino è già scritto o possiamo prendere le decisioni indipendentemente da cosa ci viene detto? La pellicola risponde a questa domanda con una bellissima storia found family tra tecnologia e natura.
IL SEME DEL FICO SACRO

Mohammad Rasoulof, regista del film, ha rischiato (di nuovo) la galera per girare Il seme del fico sacro, tanto da preferire di auto esiliarsi. La pellicola è stata girata quasi tutta in interni e con un cast ridotto per evitare che il governo iraniano ne venisse a conoscenza.
La storia ruota attorno a una famiglia: Iman, da poco divenuto giudice istruttore presso il tribunale rivoluzionario di Teheran, la moglie Najmeh e le due figlie Rezvan e Sana. È il 2022, e dopo la morte di Mahsa Amini avvenuta per mano della polizia iraniana a causa di un hijab portato male, nel Paese si scatenano una serie di proteste alla quale il governo ha risposto con la violenza. Il seme del fico sacro si può dividere in due parti: nella prima Rasoulof si concentra sulle manifestazioni, inserendo all’interno del suo film anche filmati reali di quel periodo; nella seconda parte il film diventa un thriller, e a causa di una pistola scomparsa, Iman inizierà a dubitare della sua stessa famiglia. Il padre è talmente asservito al potere dello Stato che nemmeno i suoi stessi cari sono al sicuro.
Il seme del fico sacro è un film molto attuale, che racconta gli orrori di un Paese che tutt’ora usa la violenza sui cittadini (tanto da costringere il regista ad auto-esiliarsi per evitare una seconda volta la galera) sotto forma di un thriller che fa stare col fiato alla gola. Un bellissimo film che, se dovesse vincere il premio come miglior film internazionale, non avrei nulla in contrario.

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